Revisioni Corali di Lipsia - Paolo Puliti organista

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Dove c'è musica di devozione, Dio è sempre a portata di mano con la sua presenza gentile  (J. S. Bach)

Johann Sebastian Bach: trittico per organo "Allein Gott in der Höh sei Ehr" dai Corali di Lipsia
ovvero
"Il Gloria in Excelsis Deo" nella liturgia luterana

Lipsia: revisioni delle opere della prima maturità

Lo spirito indagatore e classificatore, che nella speculazione teoretica e nell’organizzazione del materiale in strutture lineari, simmetriche e disposte in serie ragionate trovava stimoli ineffabili e appagamento completo, negli ultimi anni condusse Bach anche a riordinare con occulte intenzioni, sotto nuova luce e talvolta introducendo modifiche non secondarie, il cospicuo patrimonio di corali accumulato negli anni di Weimar e ripreso e perfezionato poi a Lipsia.  Raccolte organiche erano già state proposte con l’incompiuto Orgelbüchlein, con la terza parte della Klavierübung e con i Schübler-Chorales, ma tali collezioni, ciascuna delle quali dotata di caratteri inconfondibili e precipui, coprivano solamente una parte del vasto repertorio uscito dalle mani del musicista.

Negli anni che vanno dal 1747 al 1749 circa, Bach ritenne che fosse giunto il momento di riesaminarlo, selezionandolo e facendolo rivivere in un organismo in sé compiuto, e non in sparse membra, forse con l’intento di allestirne un’edizione.  Il risultato di quell’operazione, troncata in un non precisabile momento del disegno che ad essa presiedeva, è fissato in un manoscritto autografo  di carattere composito contenente nell’ordine, le Sei Sonate BWV 525-530, una serie di diciassette corali (BWV 651-667),  le Variazioni canoniche sopra un cantico natalizio (BWV 769a) e il corale Wenn wir in hòchsten Nòten sein / Vor deinen Thron tret ich hiermit (BWV 668).

Facendo riferimento alla ghematria è molto interessante notare come le opere di queste raccolte contengano “magicamente” l’autografo di J. S. Bach.
Le sei sonate sono formate ciascuna da tre tempi per un totale di 18 parti. Se a 18 sommiamo 17 (i corali di Lipsia), 5 (le Variazioni canoniche) e 1 (il corale  Wenn wir in hòchsten Nòten sein / Vor deinen Thron tret ich hiermit) si ottiene il numero 41.

Applicando il sistema ghematrico all’antico alfabeto tedesco  si può verificare che il numero 41 è dato dalla somma di:
9 (J) + 18 (S) + 2 (B) + 1 (A) + 3 (C) + 8 (H)
cioè la “firma” di J.S. Bach.
A titolo di curiosità è  altresì interessante notare che invertendo il numero 41 e considerando pertanto il numero 14, si ottiene, per la stessa via, il cognome Bach.
Il numero 14, infatti, è dato da 2 (B) + 1 (A) + 3 (C) + 8 (H)  cioè Bach.

Le versioni dei corali contenuti in tale manoscritto sono quasi tutte attribuite al periodo di Lipsia (e in gran parte, anzi, alla fase finale), ma esistono numerose altre versioni o varianti (spesso anche tre o quattro per un singolo corale) che risalgono al periodo di Weimar.
Bach, quindi, durante gli anni trascorsi a Lipsia, si preoccupò di revisionare o adattare a nuove esigenze alcune composizioni della prima maturità, riunendole poi in una raccolta che, oltre a radunare i migliori corali del tempo di Weimar, ha pretese di ciclo, di collezione organica articolata secondo un ragionato piano di distribuzione delle sue componenti.

Il manoscritto, tuttavia, a causa della malattia che colpì agli occhi il musicista negli ultimi tempi, non fu completato da Bach, che copiò direttamente soltanto i primi quindici corali; i due successivi, Jesus Christus unser Heiland alio modo (BWV 666) e Komm, Gott Schöpfer, heiliger Geist (BWV 667) furono affidati,  invece, alle cure del suo studente nonché genero, Johann Christoph Altnickol.
Ad un anonimo copista, infine, è dovuta la registrazione, per altro mutila, di un diciottesimo corale (BWV 668), che talvolta viene classificato, ma impropriamente, con i precedenti: in realtà, il ciclo bachiano comprende solo diciassette corali.  


Fantasia super Komm, Heiliger Geist - BWV 651
Komm, heiliger Geist - BWV 652
An Wasserflüssen Babylon - BWV 653
Schmücke dich, o liebe Seele - BWV 654
Trio super Herr Jesu Christ, dich zu uns wend - BWV 655
O Lamm Gottes, unschuldig - BWV 656
Nun danket alle Gott - BWV 657
Von Gott will ich nicht lassen - BWV 658
Nun komm, der Heiden Heiland - BWV 659
Trio super Nun komm, der Heiden Heiland - BWV 660
Nun komm, der Heiden Heiland - BWV 661
Allein Gott in der Höh sei Ehr - BWV 662
Allein Gott in der Höh sei Ehr - BWV 663
Trio super Allein Gott in der Höh sei Ehr - BWV 664
Jesus Christus unser Heiland - BWV 665
Jesus Christus unser Heiland alio modo - BWV 666
Komm, Gott Schöpfer, heiliger Geist - BWV 667
(Vor deinen Thron tret ich) [incompleto] - BWV 668

La raccolta si apre e si chiude nel nome dello Spirito Santo, secondo una consuetudine luterana, cioè di invocare lo Spirito Santo prima di ogni azione. Comprende un gruppo di opere di cui esistono numerose versioni o varianti.
Il caso più clamoroso è dato dal primo corale, Komm, Heiliger Geist (BWV 651) che nella versione di Weimar constava di 48 battute, mentre in quella di Lipsia raggiunge la lunghezza di 106 battute.  

An Wasserflüssen Babylon (BWV 653) si presenta sotto tre diversi aspetti: la prima versione è a 5 voci (BWV 653b), la seconda, ancora del periodo di Weimar, è a 4 voci (BWV 653a), la terza stesura, Lipsia, è a 4 voci ma presenta altre modifiche (per esempio, porta il numero delle battute da 77 a 83).

Modifiche nel numero delle battute presentano pure altri corali: Komm, Heiliger Geist, nella versione alio modo (BWV 652), passa da 193 a 199; O Lamm Gottes, unschuldig (BWV 656) da 146 a 152; Allein Gott in der Hòh sei Ehr (BWV 663) da 126 a 127.

Nun komm, der Heiden Heiland, nella versione in organo pleno (BWV 661), raddoppia i valori di tempo in maniera da portare la composizione dalle 46 battute originali alle 92 della versione definitiva.

Komm, Gott, Schöpfer, Heiliger Geist (BWV 667), infine, è l’ampliamento dell’omonimo brano contenuto nell’Orgelbüchlein (BWV 631) che conta ora 26 battute contro le 8 originarie.  

Tutti i corali del manoscritto hanno subìto modifiche nell’ornamentazione o ritocchi nella disposizione delle note.

Il solo corale privo di una successiva versione è Nun danket alle Gott BWV 657, la cui stesura, unica e definitiva, deve già risalire all’epoca di Weimar.

Jesus Christus, unser Heiland  BWV 665, nell’ultima versione, porta la specificazione sub communione/pedaliter, mentre in quella di Weimar era indicato in organo pleno.

Quasi tutti i brani recano la dizione (in francese) a 2 claviers et pédale (unico corale manualiter è Jesus Christus unser Heiland alio modo, BWV 666): tre sono in organo pleno (Fantasia super Komm, Heiliger Geist  BWV 651, Nun komm, der Heiden Heiland BWV 661,  Komm, Gott Schöpfer, Heiliger Geist  BWV 667).  

Dal punto di vista formale vi si distinguono una grande fantasia (Fantasia super Komm, Heiliger Geist BWV 651), tre fantasie (Jesus Christus unser Heiland BWV 665, Jesus Christus unser Heiland alio modo BWV 666, Komm, Gott Schöpfer, heiliger Geist  BWV667), una fuga-fantasia (Nun komm, der Heiden Heiland  BWV 661), due trii (Trio super Herr Jesu Christ, dich zu uns wend BWV 655, Trio super Allein Gott in der Höh sei Ehr  BWV 664), sette corali ornati (Komm, heiliger Geist BWV 652, An Wasserflüssen Babylon BWV 653, Schmücke dich, o liebe Seele BWV 654, Nun komm, der Heiden Heiland  BWV 659, Trio super Nun komm, der Heiden Heiland  BWV 660, Allein Gott in der Höh sei Ehr BWV 662, Allein Gott in der Höh sei Ehr BWV 663), due corali figurati (Nun danket alle Gott BWV 657, Von Gott will ich nicht lassen BWV 658), uno articolato in tre versus (O Lamm Gottes, unschuldig BWV 656).

Dal punto di vista stilistico è evidente il ripensamento di formule e caratteristiche tipiche dei grandi maestri che avevano preceduto Bach:  in particolare, le ombre di Buxtehude (Komm, heiliger Geist BWV 652, An Wasserflüssen Babylon BWV 653, Schmücke dich, o liebe Seele BWV 654, Nun komm, der Heiden Heiland BWV659, Allein Gott in der Höh sei Ehr BWV662, Allein Gott in der Höh sei Ehr BWV 663, Trio super Allein Gott in der Höh sei Ehr  BWV 664) e di Pachelbel (Trio super Herr Jesu Christ, dich zu uns wend BWV 655, O Lamm Gottes, unschuldig BWV 656, Nun danket alle Gott BWV 657, Von Gott will ich nicht lassen BWV 658 e Jesus Christus unser Heiland alio modo BWV 665) sembrano essere evocate come guide sicure nel difficile cammino dell’elaborazione contrappuntistica applicata sulle grandi forme e non più, come era invece avvenuto nell’Orgelbüchlein, su realizzazioni miniaturizzate del Kirchenlied. In più, la tendenza generale palese nella nuova raccolta è l’amplificazione del discorso melodico, mediante una ricca ornamentazione “cantabile”, emotivamente più efficace ma, in taluni casi, assai lontana dalle consuetudini liturgiche.

Per questo motivo non è chiara la destinazione Corali di Lipsia cioè se concertistica, intesa come repertorio per organisti, oppure liturgica in senso riformato. C’è chi suppone che possano servire come atti liturgici vari al di fuori dell’ufficio divino domenicale.

Il primo, Fantasia super Komm, Heiliger Geist Komm e il diciassettesimo, Komm, Gott Schöpfer, heiliger Geist, sembrano gli unici a poter servire da preludio o conclusione all’atto liturgico stesso.

Nulla vieta di pensare che i grandi trittici Allein Gott in der Höh sei Ehr e Nun komm, der Heiden Heiland  siano stati concepiti e composti come interpretazione dei tre versetti dell’inno completo per liturgie infrasettimanali, ad esempio la liturgia pre-sermone e post-sermone.


Webmaster: Paolo Puliti Collaborazione: Federica Frediani
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