L'Ambone - Paolo Puliti organista

Vai ai contenuti

Dove c'è musica di devozione, Dio è sempre a portata di mano con la sua presenza gentile  (J. S. Bach)

I contenuti di questa pagina sono stati scritti appositamente per me dal carissimo e indimenticabile amico
Gualtiero Sollazzi che è tornato al Padre il 18 luglio 2018

L' Ambone

L'ambone è il luogo della Parola.
Già nelle antiche chiese si elevava una piccola tribuna da dove venivano lette le Sante Scritture.
Per molto tempo l'ambone non ebbe rilievo, ma dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II, ha ripreso il suo posto, ed è uno dei segni più importanti nel tempio cristiano.

Una riflessione

Gli occhi devono saper leggere. Non basta "guardare" occorre "vedere". Tu entri in chiesa e nulla è insignificante. Vedi il fonte e il segno ti ricorda l'inizio della tua avventura nel Regno. Vedi l'altare e questo ti parla di Cristo che ti invita a tavola per mangiare il Pane di vita. Vedi l'ambone: puoi guardarlo distrattamente, ma se lo osservi con fremiti di gioia, potresti scoprirvi il mistero di una Parola proclamata e di una 'voce' che ancora dice: "Ascoltatelo!".

L'Ambone nella Liturgia

* L'importanza della Parola di Dio esige che vi sia nella chiesa un luogo adatto dal quale venga annunciata, e verso il quale si rivolga l'attenzione dei fedeli.

* Dall'ambone si proclamano le Letture, il Salmo responsoriale, il gioioso annuncio pasquale (Preconio). Vi si tengono l'omelia e  la Preghiera dei fedeli.

* L'ambone deve essere dignitoso: è il luogo della Parola proclamata ai figli di Dio nell'assemblea domenicale. Può essere adornato col colore liturgico del tempo e con fiori.

* Il lettore sale sull'ambone per proclamare le Letture della Santa Scrittura, eccetto il Vangelo che compete al sacerdote o al diacono.

* Il lettore eserciti il proprio ufficio con quella sincera pietà che conviene a un così grande ministero, e che il popolo cristiano esige giustamente.

Guardando  l'ambone

E' una "tavola apparecchiata" per me: infatti è "la mensa della Parola".
Guardo, e sento nel cuore le belle parole del Concilio Vaticano II:
"La Chiesa ha sempre venerato le divine Scritture non mancando mai, soprattutto nella liturgia, di nutrirsi del pane della vita, sia della Parola di Dio, sia del Corpo di Cristo".

"Nei libri sacri, il Padre che è nei cieli, viene con amorevolezza incontro ai suoi figli, e discorre con essi". Dio invisibile, nel suo amore, parla agli uomini come ad amici, e si intrattiene con essi" (Conc.Vat.II)

Se vuoi meditare

- "Tutti i fedeli, afferma la Chiesa, una volta ricevuta la grazia di ascoltare la Parola devono farsene annunciatori con la testimonianza di vita".

- Ascoltare la Parola significa fare spazio e creare un silenzio interiore consapevole, orante fruttuoso.
Occorre diventare un solco che accoglie il seme buono.


Una conclusione

L'ambone è un segno: un segno provocatore.
Senza parlarti, ti parla ogni volta che lo guardi.
Ti dice:
"Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio".
Ti invita a mensa.
Ti mostra un libro, anzi: Il Libro.
E ti fa pensare a un amore che dialoga,a una luce che rischiara, a una promessa che sarà eternamente mantenuta.

O santo segno, ti bacio con venerazione, e guardo con amore al Libro che mi mostri: mi indica la strada, mi narra salvezza, mi promette il cielo.


Webmaster: Paolo Puliti Collaborazione: Federica Frediani
Torna ai contenuti