Gli incontri di Gesù nel Vangelo X - Paolo Puliti organista

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Dove c'è musica di devozione, Dio è sempre a portata di mano con la sua presenza gentile  (J. S. Bach)

I contenuti di questa pagina sono stati scritti appositamente per me dal carissimo e indimenticabile amico
Gualtiero Sollazzi che è tornato al Padre il 18 luglio 2018

La risurrezione del figlio della vedova di Naim

Gesù ancora sulla strada. Instancabile, pur di seminare generosamente amore e misericordia. In questo episodio assai toccante, scopriremo una volta ancora chi è il Signore per noi.


Il Vangelo
(Lc 7, 11-17)


11In seguito Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.  12Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.  13Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!».  14Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». 15Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre. 16Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». 17Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.


Alcuni chiarimenti

Due cortei si incontrano.
Quello della  morte e quello della festa.

Naim
La città si trova a cinque miglia dal monte Tabor.

Non piangere
Sono le prime parole di Gesù. Preziose, perché sono parole che ancora vengono dette da Lui.

La compassione
Gesù ha compassione di una madre che perde il suo unico figlio, ed è vedova. Questa donna non può contare più sul marito. Perdendo il figlio, veniva a mancarle, nell’ambiente del tempo, l’unica sicurezza per la sua vecchiaia.

Lo consegnò a sua madre
Il figlio amato è ridonato a quella povera donna. Chissà il suo cuore cosa avrà provato. Questa scena sembra alludere al giorno del Calvario quando Gesù donerà a Maria, sua madre, un figlio: non sarà Lui, sarà Giovanni, saremo noi.

Il miracolo
Gesù non teme di avvicinarsi alla bara e di contrarre un’impurità. Per fare il bene, passa sopra le prescrizioni legali. Poi, solo un invito semplicissimo: "Dico a te, alzati!" Il giovane si alza sorprendentemente e comincia a parlare. La morte toglie la parola, la vita la ridona.

La festa
E’ soprattutto quando si glorifica Dio: "e glorificavano Dio…" Notare che "tutti" erano presi da "timore". Il timore non è spavento ma è un atteggiamento di fiducia e di speranza. Poi, una proclamazione importante: "Un grande profeta è sorto fra noi" –"Dio ha visitato il suo popolo"
Si ripete la gioia che già Zaccaria espresse alla nascita del figlio Giovanni: "Benedetto il Signore Dio d'Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo".

Quale insegnamento per noi?

La compassione di Gesù è sempre presente:
ricorre in molti episodi del Vangelo.
La compassione, nella Bibbia, si riferisce alle viscere materne, e significa un amore profondo e viscerale.

Le lacrime
Sono preziose agli occhi di Dio. Quelle di sua Madre (nello Stabat Mater, si canta che Lei stava in lacrime presso la croce…) Quelle delle madri, di tutte le madri. Da quella di S. Agostino, Monica, fino a tutte le altre. Toccante questo episodio tratto da un'antica parabola orientale: Una donna addolorata per la morte del figlio, si recò da un maestro spirituale. Lui le disse con tanta partecipazione: Figlia, non posso asciugare le tue lacrime, posso solo aiutarti come renderle sante". Uno scrittore, afferma: "Nel giorno del giudizio, verranno pesate solo le lacrime". Infine, l’Apocalisse
(21, 4): "E Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi".

La morte
La morte chiude per tutti la vita della terra. Per chi non crede, è amarezza e disperazione. Gesù non ha resuscitato tutti i morti nella suo camminare fra gli uomini. Ma risuscitando alcuni, ha dato il segno che Lui ha potere sulla morte. La resurrezione del Cristo è la risposta definitiva alla morte. – Ecco perché S. Paolo ci fa dire: "Dov’è o morte la tua vittoria?"- Lucio Dalla, affermò che la morte "è solo il primo tempo.." Ancora l’Apocalisse
(21, 4): "Non ci saranno più né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate"

La festa
Il nostro Dio non è "Dio dei  morti, ma  dei viventi"
(Mc 12, 27) E’ il Dio del "venite benedetti…" è il Dio che "prepara un banchetto di festa, metterà tutti a tavola e si farà loro servitore". E, concudendo, sempre con l’Apocalisse (19,9): "Beati gli invitati al  banchetto di  nozze  dell'Agnello!"

Preghiamo

Gualtiero Sollazzi

Resta con noi, Signore Gesù,
perché senza di Te il nostro cammino affonderebbe nel buio della notte.
Resta con noi, Signore Gesù,
per condurci sulle vie della speranza che non muore
e nutrirci con il pane dei forti che è la Tua Parola.
Resta con noi, Signore,
fino all’ultima sera quando, chiusi gli occhi, li riapriremo sul tuo volto trasfigurato dalla gloria
e ci troveremo anche noi fra le braccia del Padre nel Regno dell’eterno splendore.      
Amen

(Annamaria Canopi)



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