Dove c'è musica di devozione, Dio è sempre a portata di mano con la sua presenza gentile (J. S. Bach)
I Magi
Meditiamo sul secondo dei due incontri silenziosi di Gesù, quello con i Magi. Il primo, già affrontato, è stato coi pastori.
Il silenzio è eloquente e vi è tanto da imparare.
Per i Magi, ecco la pagina evangelica di Matteo che li racconta:
E’ necessaria qualche chiarificazione
- Chi erano i Magi?
Per Matteo, si tratta di una categoria di persone pie, degne di stima, visto che Dio si rivolge a loro. Tanti pensano che fossero degli studiosi che indagavano anche il cielo.
- Quanti erano?
Il Vangelo non ce lo dice, la tradizione ne racconta tre (pensando ai doni che portano…) E ne dice anche il nome: Gaspare, Melchiorre e Baldassarre come si legge, per esempio, in una formella nel duomo di Faenza.
- La stella: sicuramente un segno importante per questi personaggi.
Si è discusso sulla stella: chi pensa a una congiunzione di pianeti, o a una stella debole che per un’esplosione interna sprigiona una grande luce, o a una cometa. Gli scienziati continuino su questa discussione. Per i Magi fu un richiamo a cercare e ad andare. La stella per loro è una luce.
Il Vangelo (Mt 2, 1-12)
1Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme 2e dicevano: «Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». 3All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. 5Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:
6E tu, Betlemme, terra di Giuda,
non sei davvero l'ultima delle città principali di Giuda:
da te infatti uscirà un capo
che sarà il pastore del mio popolo, Israele».
7Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella 8e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».
9Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 12Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.
Sacerdoti e scribi.
Indicano con esattezza, citando la Parola, dove il Messia deve nascere. "A Betlemme in Giudea!" Loro sanno, ma non cercano. Si chiudono loro pure alla luce.
Erode
I magi cercano il "Re dei Guidei" a Gerusalemme, la capitale. Lì vi è Erode che si allarma. Chiama i sacerdoti per sapere, e sa. Anche i Magi ascoltano. Lui con malizia vuol conoscere dove si trova il bambino, ma per farlo fuori. Lui si chiude alla luce.
Per altra strada:
Nel ‘sogno’ cioè in una rivelazione, i Magi sono avvertiti di non ripassare da Erode. La loro via sarà diversa: non si va ai palazzi, ma si va sulle strade del mondo per dire che la "Luce vera" è presente fra gli uomini.
Vanno, trovano, adorano
La stella, di fronte alla quale i Magi "provano grandissima gioia" li guida alla casa dove è Gesù. Loro non si sorprendono di un Re che abita così poveramente e dei suoi genitori: In silenzio, adorano e offrono: oro, incenso e mirra. In questi doni, i maestri di vita spirituale hanno voluto scorgerci profeticamente, nella mirra, la crocefissione; nell’oro, la resurrezione, nell’incenso la glorificazione.
Da notare:
La visita dei Magi è chiamata Epifania. La parola è di origine greca e significa Manifestazione. Il Signore, infatti si manifesta, si rivela ai Magi e da quel giorno vuol rivelarsi nei secoli a ogni uomo e donna.
Un detto popolare:
"La Pasqua/Epifania, tutte le feste si porta via"
Sembra uno strano accoppiamento ma la sapienza popolare aveva già intuito come questa festa è un primo squarcio di luce che rivela chi è Gesù. L’Epifania è il primo bagliore ma sarà la Pasqua la totale manifestazione (Epifania) di Dio, Risorto da morte, Salvatore dell’uomo, e che siede alla destra del Padre.
Da riflettere:
- I Magi sono stati infaticabili cercatori di Dio. E noi?
- Solo loro hanno creduto a una Parola che altri già conoscevano e che non hanno ascoltata. Noi ascoltiamo soltanto o "vista la stella" inondati cioè dalla luce, ci mettiamo in cammino verso Betlemme?
- Trovato Gesù, i Magi ritornarono "per altra via". Noi, trovato il Signore, sentiamo che occorre talvolta cambiare strada per non perderlo?
- L’Epifania non deve essere solo un nome ma una programma: manifestare! Dobbiamo essere ‘Epifania di Dio’ cioè: manifestare Lui nella nostra vita. Chiamati a essere ‘Epifania e stelle’: trasparenza di Cristo e Luce del mondo. Come ci vuole Gesù: "Voi siete la luce del mondo!"
Preghiamo
Gualtiero Sollazzi
Signore,
Tu hai messo nel cuore degli uomini una così profonda nostalgia di Te che solo quando ti trovano hanno pace;
fa' che al di là di ogni ostacolo, tutti riconoscano i segni della tua bontà, e stimolati dalla testimonianza della nostra vita, abbiano la gioia di credere in Te, unico e vero Dio, Padre di tutti.
Amen.