Gli incontri di Gesù nel Vangelo II - Paolo Puliti organista

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Dove c'è musica di devozione, Dio è sempre a portata di mano con la sua presenza gentile  (J. S. Bach)

I contenuti di questa pagina sono stati scritti appositamente per me dal carissimo e indimenticabile amico
Gualtiero Sollazzi che è tornato al Padre il 18 luglio 2018

Nicodemo

Non dimentichiamo mai che Gesù vuol incontrare l’uomo per salvarlo.
Questo vale anche per Nicodemo.

Nicodemo appartiene al gruppo potente dei Farisei, studiosi della Legge. Molti di loro sono ‘dottori della Legge’.
Lui è un capo, non uno qualsiasi ed è anche membro del Sinedrio, il Consiglio supremo di Israele.
Lui sente parlare di Gesù e dei miracoli che compie.
Decide di incontrarlo: di notte, però.
Ci occuperemo di tre scene, dove scopriremo il cammino che Nicodemo compie nei confronti di Gesù.

Prima scena

1 Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. 2 Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui». 3 Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio».
4 Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?».

5 Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 6 Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. 7 Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall'alto. 8 Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».
9 Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». 10 Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro d'Israele e non conosci queste cose? 11 In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. 12 Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo?

(Gv. 3, 1-12)

Da notare

Gesù non risponde a quello che dice Nicodemo, ma fa delle affermazioni sconvolgenti:
"
Rinascere dall’alto"
"Vedere il Regno di Dio".  
Nicodemo credeva di sapere.
"
Sappiamo…": in realtà non sa, anche se ‘è maestro in Israele’.
Gesù apre a lui orizzonti grandissimi
.

Nicodemo è interessato e colpito dai ‘segni’ che Gesù compie. Ma va a Lui "di notte". Perché? Prudenza, paura degli altri? Era un ‘capo’ e aveva paura di prendere posizione. Quanti ‘Nicodemo' ci sono ancora che non osano far vedere che cercano Gesù?
Poi Nicodemo parla:
«Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui».
Sappiamo...: porta le impressioni anche degli altri?


Seconda scena

40 All'udire queste parole, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». 41 Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? 42 Non dice la Scrittura: Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo?». 43 E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. 44 Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui.
45 Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». 46 Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». 47 Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? 48 Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? 49 Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». 50 Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: 51 «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». 52 Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!».

(Gv. 3, 40-52)

Da notare

Nicodemo comincia ad esporsi.
Comincia ad affiorare la fede.  Prende le difese di Gesù e diventa un bersaglio dei suoi. Gli dicono: "Studia!"
Ancora sembra un uomo che non sa.  Dentro, però comincia invece a ‘sapere’.
Per lui Gesù è davvero da considerare
.

Terza scena

38Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. 39Vi andò anche Nicodèmo - quello che in precedenza era andato da lui di notte - e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di àloe. 40Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. 41Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. 42Là dunque, poiché era il giorno della Parasceve dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.

(Gv. 19, 38-42)

Da notare

Nicodemo non ha più paura, nonostante i gravi rischi a cui si espone.
• Va con Giuseppe di Arimatea a prendere il corpo di Gesù. Non ha paura di essere contaminato nell’imminenza della Pasqua. La sua Pasqua è Gesù!
• Porta ‘cento libbre’. Un’enormità, se si pensa che per un defunto bastava mezza libbra.
• Noi sappiamo che per la consacrazione del tempio occorrevano cento libbre (trenta chili di unguenti). E Nicodemo porta cento libbre per Gesù. Nicodemo crede sul serio che ormai il vero tempio, è Gesù.
•  Poi, ‘il giardino’. Lì fu deposto Gesù. Dobbiamo sapere che era in un giardino che venivano deposti i corpi dei Re di Israele. Gesù, allora, è creduto il vero Re.
•  Infine: Nicodemo che era ‘maestro in Israele’ si fa discepolo. Ricordate quando afferma che Gesù prima di giudicarlo “ va ascoltato?” Nicodemo, per credere, non cerca più i miracoli. Lui arriva alla fede sotto la Croce. Quando con Giuseppe d’Arimatea, “presero il corpo di Gesù, lo avvolsero e lo deposero” lui  ”rinasce” ha conosciuto Gesù e Gesù crocifisso, ed è rinato.

Preghiamo

Gualtiero Sollazzi


Signore, perdonaci se molte volte sfuggiamo al Tuo amore che ci cerca e ci interroga.

Fa' che Ti ascoltiamo come ha fatto Nicodemo;

che Ti testimoniamo anche quando si rischia qualcosa;

soprattutto fa’ che Ti riconosciamo nella Tua Croce per rinascere alla vita e far parte del Tuo Regno.

Amen

Webmaster: Paolo Puliti Collaborazione: Federica Frediani
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