Dove c'è musica di devozione, Dio è sempre a portata di mano con la sua presenza gentile (J. S. Bach)
La vita pubblica
Nel vangelo di Luca (3, 23) si legge:
Gesù, quando cominciò il suo ministero, aveva circa trent'anni [...]
Un motivo, forse, c’è.
Nel libro dei Numeri (4, 1-3) è scritto:
Il Signore parlò a Mosè e ad Aronne e disse:
«Fate il computo dei figli di Keat, tra i figli di Levi, secondo le loro famiglie e secondo i loro casati paterni,
dai trent'anni fino ai cinquant'anni, di quanti fanno parte di una schiera, prestando servizio nella tenda del convegno.
Due i momenti che in Luca segnano l’inizio della vita pubblica del Cristo.
Battesimo al Giordano:
E’ un’epifania, uno dei segni della manifestazione del Signore, insieme alla stella dei Magi e alle nozze di Cana.
Segna l’inizio dalla vita pubblica del Signore.
(Lc 3, 21-22)
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì
e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Nella sua descrizione Luca sottolinea
la preghiera
il cielo aperto
lo Spirito nel segno della colomba
la voce del Padre.
Così, al Giordano, noi scopriamo Chi è colui che si fa battezzare.
Inoltre, possiamo contemplare il mistero di quell’immersione nell’acqua segno della futura immersione del Cristo nella morte;
quello Spirito che si librava sulle acque della creazione, appare all’inizio della nuova creazione;
quelle acque così santificate, sono annunzio del battesimo “in acqua e Spirito Santo” che riceveranno i discepoli di Gesù.
Gesù nella sinagoga di Nazaret:
(Lc 4, 18-19)
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazionee
ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi,
a proclamare l'anno di grazia del Signore.
Pagina stupenda, questa di Luca, che apre mirabilmente l’inizio del ministero del Signore e che racchiude tutta la missione di grazia e di misericordia del Cristo.
Qui Gesù si proclama Messia.
Qui annuncia che il Regno di Dio è giunto fra gli uomini.
Qui Gesù descrive le linee essenziali di quale sarà la sua missione.
E qui tralascia un’espressione che era in Isaia:
“… un giorno di vendetta per il nostro Dio “.
In estrema sintesi, ecco cosa rilevare, pieni di stupore, dall’intervento del Maestro:
- Gesù non dà spiegazioni al testo che ha letto, né ricerca applicazioni morali, come facevano gli abituali predicatori nelle riunioni della sinagoga.
- Gesù attira l’attenzione sul fatto della sua venuta. Questo è il fatto centrale: con la sua venuta le attese profetiche sono compiute.
- In Gesù si avvera completamente la Parola di Dio: Lui è la Parola di Dio.
- Gesù è un maestro che non impone pesi, ma li toglie, non porta precetti, ma libertà.
- Gesù è l’uomo ’sognato’ dal profeta Isaia.
Gesù, speranza per i penitenti,
quanta pietà hai per chi ti prega;
quanta bontà hai per chi ti cerca;
ma che cosa sei per chi ti trova?
(S. Bernardo)
Gualtiero Sollazzi