9 marzo 2008 - Copia - Paolo Puliti organista

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Il Vangelo della domenica

(9 marzo 2008)
quinta domenica di Quaresima

Io sono la risurrezione e la vita

Forma breve: (Gv 11, 3-7.17.20-27.33b-4)

+ In quel tempo, le sorelle di Lazzaro mandarono a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Marta, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo». Gesù si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?». Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e  asciàtelo andare». Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.



"Se tu fossi stato qui…"
Lo dice Marta a Gesù, lo dirà Maria, sempre a Gesù, senza sapere di Marta. Straordinario.
E' morto Lazzaro, Cristo con i suoi discepoli ritorna nella Giudea dove è minacciato di morte, per compiere  un 'gesto' che glorifichi Iddio.
Le sorelle, però, non sanno. Sono nello strazio, perchè il fratello amato è morto, è da quattro giorni nella tomba, lasciando un gran vuoto e tanta nostalgia di una presenza. Colpisce quell'atto stupendo di fede nei confronti del Maestro.
Lui è di casa, da loro; si vogliono davvero bene, cosa che colpirà anche la gente accorsa; Maria e Marta, però, vanno ben oltre  l'affetto: credono che Gesù sia il Messia.
Sanno con certezza che se ci fosse stato Lui, la morte non avrebbe vinto, non avrebbe detto l'ultima parola.  
Questa pagina di Giovanni è davvero densa.
Fa scoprire tanto, soprattutto il cuore di Cristo. Come sente l'amicizia, partecipa al dolore, come piange di fronte all'amico morto. Ma  il Verbo di Dio che si è fatto carne, dice parole di vita che scavano dentro e aprono scenari dove la morte stessa è solo una insopportabile comparsa: ma solo comparsa.
Così, in questo momento tragico, una luce di rivelazione abbaglia l'anima: "Gesù le disse:
"Tuo fratello risusciterà".  
Gli rispose Marta:
"So che risusciterà nell'ultimo giorno".  
Gesù le disse:
"Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà;  chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo? ".  
Gli rispose: "Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo".
E fra la sorpresa e un po' di disagio, Gesù ordina che sia aperta la tomba.
"Ma dà un odore cattivo, Signore!" dirà Marta, giustamente.
E' l'odore della morte.
Ma Cristo, tutto ribalterà e diffonderà il profumo della vita.
"Lazzaro, vieni fuori!"
Un ordine secco ma che ha tutta la potenza di Dio.
E quell'uomo, con ancora bende e sudario, si riaffaccia alla vita. Rivedrà la luce. La "Luce vera" venuta nel mondo, si è fatta dono per Lazzaro e per noi.

Queste domeniche di Quaresima che stiamo attraversando, ci fanno riscoprire, così, il sacramento  del Battesimo.
Quell'acqua al pozzo con la samaritana convertita, la vista donata al cieco fin dalla nascita, la vita ridonata a Lazzaro, ci dicono stupendamente cos'è questo sacramento di rinascita.
E' come acqua che purifica e che sazia; è luce di Parola che viene dall'alto; è vita immersa nella Trinità santa.
C'è da pensare e da ringraziare.


  

                                                                                                   Gualtiero Sollazzi


Webmaster: Paolo Puliti Collaborazione: Federica Frediani
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