20 gennaio 2008 - Copia - Paolo Puliti organista

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Gv 1,29-34
Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo.

+ In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse:
«Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo:

«Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».



Quel fiume e il profeta, ancora una volta si presentano ai nostri occhi. Non per inutile replica; solo per farci pensare e credere. Hanno da raccontare molto, soprattutto di  Gesù.  Di Lui, Giovanni dice  parole sorprendenti, illuminate dall’alto. Così lo presenta a chi gli è intorno: “Ecco l’Agnello di Dio!” - “Ecco colui che battezza in Spirito santo”. - “Questi è il Figlio di Dio”. E la testimonianza gioiosa e stupita di Giovanni tocca il cuore di alcuni suoi discepoli che lo lasceranno per seguire “l’Agnello di Dio”. Anche noi dovremmo essere toccati da quelle lontane parole. Che, oggi, sono ancor più straordinarie. C’è ancora un “Giovanni” pur con  un nome diverso, che dal fiume misterioso dell’altare dove l’Eucarestia viene celebrata, dice a noi: ‘Ecco l’Agnello di Dio’. Un ‘Agnello’ non solo indicato, ma immolato; che si fa nostro pane di vita. Quel battesimo annunciato, “battesimo nello Spirito Santo” è sceso in noi, liberatore e portatore di destini inimmaginati: ci  fa eredi di Dio e coeredi del cielo. Soprattutto ci viene affidato un còmpito: continuare l’annuncio di Giovanni testimoniando nella nostra quotidianità, nelle buone e nelle cattive situazioni la nostra fede: “Questi è il Figlio di Dio”. Sì, la fede in Gesù. Qualche tempo fa, una giovane donna raccontava che si era convertita e che aveva conosciuto Gesù. E mentre raccontava, le lacrime scorrevano sul suo viso commosso e sorridente. Annunciava con gioia umile e toccante, Gesù, il Figlio di Dio. Una testimonianza, che riguarda anche i nostri giorni di cristiani non di nome.       

                                                                              


Gualtiero Sollazzi


Webmaster: Paolo Puliti Collaborazione: Federica Frediani
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