17 febbraio 2008 - Copia - Paolo Puliti organista

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Mt 17,1-9
Il suo volto brillò come il sole

+ In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».




Siamo sommersi dalle parole. Suadenti e un po’ false, vedi la pubblicità; parole che promettono e che non sono poi mantenute. Troppe quelle della politica; e anche le parole buone d umile gente  passano su di noi come gocce su una lastra di vetro.
Oggi c’è un invito alto: quello del Padre. “Ascoltatelo!” Ci parla del Figlio.
Dovremmo avere l’appassionata fede di Pietro:
“Tu solo hai parole di vita eterna”, dice a Gesù.
Oppure quella commovente del centurione romano:
“Dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito”.
Ma quando ascoltare quel Maestro?
Sopraffatti da tante cose, ingoiati da molti problemi, non sempre troviamo il tempo e, soprattutto, la voglia di ascoltare il Signore. Che poi “ascoltare” non significa prestare orecchio: significa mettere nel cuore “quella “ parola; far nostra  quell’acqua limpida, quel fuoco ardente, e quella rugiada umile che è la Parola di Dio.
Gesù, a confermare quale doni ci fa, afferma:
“La mia parola è Spirito e vita”.
Il massimo per un credente. Inaspettato tesoro. La scena bellissima della trasfigurazione, che incanta e rapisce i tre apostoli scelti, ha, al suo centro, proprio quell’Ascoltatelo’ del Padre.
Mosè, Elia, tutto, è in funzione di quell’invito che il Padre fa ai discepoli e a noi.
E l’annunzio segreto della Passione che porterà il Cristo alla Croce, aiuta a capire il ‘prezzo’ che Gesù pagherà perché gli uomini, tutti gli uomini, scoprano la “Parola che non passa”.
Tutte le altre passeranno, attraverseranno gli orizzonti dell’umanità  quasi un baleno; le più terribili e dolorose, come le più tenere e fascinose: ma la sua, quella di Gesù, sfiderà i secoli.
Sarà eterna.
Beati noi se quella Parola ascolteremo e ogni giorno la vivremo.


  

                                                                                                    Gualtiero Sollazzi





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