Nun komm, der Heiden Heiland, BWV 599 - Paolo Puliti organista

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Dove c'è musica di devozione, Dio è sempre a portata di mano con la sua presenza gentile  (J. S. Bach)

Johann Sebastian Bach:
Preludi ai Corali del Weihnahtsfestkreis BWV 599-612 dall'Orgelbüchlein

Nun komm, der Heiden Heiland, BWV 599

Il testo del corale Nun komm, der Heiden Heiland è stato composto da Martin Lutero nel 1524:

Nun komm, der Heiden Heiland,
der Jungfrauen Kind erkannt, des sich wundert alle Welt,
Gott solch Geburt ihm bestellt.

Vieni, ora, Salvatore dei pagani:
tutto il mondo riconosce la meraviglia del bambino della Vergine;
Dio le ha ordinato tale nascita.


La melodia appare ad Erfurt nello stesso anno:

È pubblicato per la prima volta negli Enfurter Enchiridien nel 1524 a cura di Johann Eberlin di Günzburg. Lo troviamo nella raccolta Geystliche Gesangk Buchlein, edita a Wittenberg durante il 1524 e curata per la parte musicale da Johann Walter, stretto collaboratore di Lutero. Dei 43 brani di cui questa sistematica raccolta è formata (38 in lingua tedesca e 5 in latino), 23 sono stati composti da Lutero in lingua tedesca.
Il corale Nun komm, der Heiden Heiland riprende l'inno del tempo di Avvento di Ambrogio da Milano, Veni, Redemptor gentium, sia nel testo che nella musica.

Il preludio realizzato da Bach è a cinque voci ed è caratterizzato da una cellula ritmica di quattro note, precedute e messe in rilievo da una pausa che compare nel cantus firmus al soprano già nel terzo tempo della prima battuta, corrispondente alla parola Veni del testo latino:

Rappresenta l’unica eccezione a questo cantus firmus non ornato.
La stessa figura riappare poi nelle altre voci e viene evidenziata al massimo nel primo tempo della battuta n.8:

Il motivo del Veni, sorretto solo dalla voce di basso al pedale, si staglia nitido, grazie anche al fatto che nella battuta precedente tutte le cinque voci si intrecciano in un complesso gioco armonico:


È possibile vedere in questa cellula una ipotiposi, figura retorica che consiste nel rappresentare qualcuno o qualcosa con particolare vivacità e chiarezza. Non a caso, come già detto, sottolinea la venuta del Redentore.
La stessa figura è utilizzata, oltre che nel cantus firmus, anche nelle voci mediane dove appare complessivamente 14 volte.
Applicando il sistema ghematrico ossia la corrispondenza numerica delle lettere dell'alfabeto, all’antico alfabeto tedesco, si può verificare che il numero 14 è dato dalla somma di:
2 (B) + 1 (A) + 3 (C) + 8 (H)  cioè il cognome Bach.
È questo il primo dei corali elaborato da Bach per l’Adventssonntage, il periodo di preparazione al Natale. L'invocazione Veni corrisponde pienamente sia al senso del corale originale che alla liturgia in cui viene inquadrato. Il fatto che si trovi posto all'inizio della raccolta, ha il significato di una invocazione, come quelle che si fanno al principio del culto.
J. S. Bach compose altri brani su questo corale e, precisamente, il trittico
Nun komm, der Heiden Heiland BWV 660, 661, 662 (dai corali di Lipsia) e la fughetta BWV 699 (dalla raccolta di Johann Philipp Kirnberger).


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